L’emergenza che stiamo vivendo sta imponendo misure di contenimento che hanno un grave impatto sul nostro settore.

Non si può negare che la decisione di prorogare di un’altra settimana la chiusura delle piscine pubbliche in Lombardia sia basata su misure sanitarie serie, ma è innegabile anche il fatto che il provvedimento avrà conseguenze molto pesanti sul mondo delle piscine e dello sport in generale (senza contare il fatto che anche le Regioni dove le piscine sono aperte stanno subendo, inevitabilmente, un drastico calo delle presenze).
Le piscine sono sicure? Certamente lo sono più di altri luoghi, poichè le imposizioni normative, gli adempimenti gestionali ed i controlli sono molto più stringenti rispetto a scuole o altri luoghi di ritrovo. Se, però, si ritiene che siano comunque luoghi a rischio, sarebbe buona cosa se questo rischio fosse meglio esplicitato, in modo da poter individuare possibili soluzioni.
Si potrebbe, ad esempio, sospendere i corsi per i bambini, che sono molto più difficili da gestire degli adulti, ma mantenere aperte le strutture per chi è in grado di mettere in atto le necessarie cautele. D’altra parte, la stessa cosa è stata fatta per i bar e i ristoranti: si agli aperitivi ed alle cene, ma senza assembramenti. Si potrebbe creare un codice di regolamentazione anche per le piscine, che alle attenzioni igienico-sanitarie sono già più che abituate.
Alle piscine aperte si raccomanda di mettere in atto tutte le possibili precauzioni, e di darne notizia agli utenti in modo capillare. Effettuare analisi di laboratorio in modo più frequente, sia per l’acqua che per le superfici, migliorare le pulizie e le procedure di trattamento dell’acqua, impostare un piano di gestione del virus come implementazione del proprio piano di auto-controllo, pubblicandolo sui social e sui siti web.
È molto importante gestire questa emergenza in modo intelligente, preparandosi ad affrontare un periodo di difficoltà che potrebbe essere più lungo del previsto. Le piscine pubbliche sono già sofferenti da tempo, auguriamoci che questa emergenza possa servire a crescere e a migliorare.